mercoledì 2 ottobre 2013

A cena fuori

Nel tavolo accanto al mio una coppietta sta cenando a lume di candela. Li osservo con affetto, penso che sono belli, giovani, carini, sorridenti. Parlano e ridono, scherzano. Penso che stiano godendo di un momento intenso della vita, mi piace rubare qualche istantanea di questa scena.

Sono rumorosi. Non posso fare a meno di seguire parte delle loro conversazioni e, a un certo punto, noto una pausa. Le risa hanno lasciato spazio ai sorrisi, le parole sembrano momentaneamente esaurite. Ho l'impressione di un silenzio leggermente imbarazzato. Passano alcuni secondi, poi qualche altro ancora.
Uno scatto. La mano di lei cerca agile e veloce nella borsa.
Pochi secondi dopo il suo viso viene illuminato dallo schermo dello smartphone.
Il volto di lui si rilassa un poco, continua a guardarla sorridendo.
Forse pensa a quanto lei gli piace, o a quanto è fortunato a essere lì con lei, o immagina un fine serata mooolto romantico. Chissà.
Con il passare dei minuti, lentamente, il sorriso di lui si smorza. Si guarda intorno, cambia posizione sulla sedia.
Si dondola all'indietro, si appoggia contro il muro, osserva le coppie agli altri tavoli. Incrocia il mio sguardo un paio di volte.

Lei emette alcuni rumori incomprensibili, gridolini, risatine, alterna momenti di grande concentrazione allo schermo, corredato da un caleidoscopio di espressioni, a momenti di furioso movimento delle dita sulla tastiera virtuale.
Infine, anche lui estrae dai pantaloni il suo smartphone e, nella penombra, se ne fa illuminare il viso, in silenzio.
Lei ha un exploit di gridolini, versetti, mugolii, che terminano con un bel respiro profondo. C'è una nuova pausa.
Senza muovere la testa alza lentamente gli occhi per qualche momento e sbatte un paio di volte le ciglia per riconnettersi a questo mondo. Osserva lui, il suo volto ugualmente illuminato dallo schermo dello smartphone.
I suoi occhi tornano giù, e le dita ricominciano a correre veloci sulla tastiera.
Lui ha uno scatto, percepisce che qualcosa è successo. Guarda verso di lei, sempre concentratissima. Falso allarme.
Guarda intorno, sospira, grugnisce un pò, torna allo smartphone.
Lei interrompe un momento la digitazione e riprende più furiosa di prima. Il record mondiale di digitazione è in pericolo ma ormai ha quasi finito.
Infatti termina la performance con un altro bel respiro, infila lo smartphone nella custodia e sfodera il suo bel sorriso.
Si appoggia in avanti sul tavolo.
Ora lei osserva lui, che rimane sullo smartphone. Lei gli domanda qualcosa.
Lui risponde a monosillabi, senza distogliere lo sguardo.
Mi alzo e lascio i due ragazzi alla loro storia. Tanti auguri.

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