giovedì 31 maggio 2012

Pietro

Ho nelle orecchie l'antico, prezioso, simpatico sferragliare del treno.
Il sole benedice la pianura padana, i campi, le colline alberate, profumi, il Po', le ragazze di Ferrara.
Vado. E mi chiedo dove sto andando.

Se tu conoscessi una coppia sposata, con figli e suocera a carico, e in una cultura dove solo l'uomo puo' lavorare, e il marito, che pure fa un lavoro umile, se ne andasse di casa per sempre, per seguire un altro uomo... che penseresti ?
Come lo chiameresti ? Che giudizio avresti su di lui ? Che ne sarebbe della moglie e della sua famiglia ?
E se quel marito si chiamasse Pietro e l'uomo che segue Gesù, cambierebbe il tuo giudizio ?

Nella tradizione cattolica gli apostoli si chiedono cosa ci guadagnano dall'aver lasciato tutto per seguire Gesù.
E la famiglia di Pietro cosa ha guadagnato ?
Che ne sara' stato ? Dov'e' l'amore per loro ?

Una cosa e' certa. Il senso di questo brano e' che ognuno e' chiamato a seguire la propria strada a qualunque costo, senza guardare in faccia a nessuno. Con spietata dolcezza.
Che a tutto - ma dico TUTTO - occorre essere pronti a rinunciare, tranne che a essere cio' che siamo.

Mi ricordo di quella sera di qualche anno fa, forse 2004, una passeggiata con Ingrid nell'aria fresca e umida di Padova dopo una pioggia, poco dopo l'inizio della nostra relazione.
"Devo dirti una cosa" mi fa con aria molto seria: "Sono sposata!" e poi, ovviamente "Come, non reagisci ?".
Come no ? Fu la prima picconata al mio rigido sistema di valori da integralista cattolico.
Mi chiesi se "può un'informazione cambiare il mio sentire su di una persona, cambiare in modo drastico la mia relazione con lei ?"
Secondo il mio sistema di regole la relazione sarebbe dovuta finire in quell'istante.
Solo che non trovavo niente dentro di me che sostenesse questa posizione, il mio sentire non era cambiato di una virgola.
Ero in crisi, il mio sentire su posizioni totalmente opposte al mio sistema di valori.
Alla fine Ingrid mi salvò rincorrendo l'annullamento, ma la crepa nel muro era fatta.

Leggendo il Vangelo ora, guardando a un Gesù "rovinafamiglie", a un Gesù che nasce fuori dal matrimonio mettendo in pericolo di vita la madre, a un Gesù che se c'é una regola da infrangere lo fa, che non parla quasi mai della vita di coppia se non per dire di perdonare, la severità cattolica sulla famiglia mi appare priva di senso.



Nel frattempo continuo a incontrare ragazze che poi vengo a scoprire sposate.
E' chiaro che devo infilare tutto il naso per intero in questa vicenda, e non e' cosa da poco!

Rispetto al 2004 ho molte meno certezze. Il muro delle regole sta piano piano andando a pezzi. Non so quanto e quando riuscirò a fare pulizia delle macerie.
Il piano è di essere io stesso a dare significato di volta in volta a ciò che mi accade, in accordo con il mio sentire. Nessuna regola, se non sentire di volta in volta ciò che è vitale e ciò che non lo è.
Qualcuno verrà sicuramente a dirmi che è molto comodo, che è troppo comodo fare quello che uno vuole.
Ma perchè, dovrei forse fare quello che vuoi tu ? Che vuole qualcun altro ?

A me pare che non ci siano grandi alternative.
O seguo degli schemi che qualcun altro ha costruito per me, o mi alleno a seguire il mio sentire.

Quale delle due alternative mi può mettere più facilmente in contatto con Dio, la Vita, la Natura, il mio Io profondo, e mi può permettere di trovare e seguire quella strada che, come Pietro, ognuno di noi è chiamato a percorrere senza guardare in faccia a nessuno, a qualunque costo ?
Quale delle due strada mi porta a scoprire i miei veri desideri, mi porta alla gioia, a essere il vero me stesso ?

Lo so.
Devo accettare di deludere le aspettative degli altri, di non piacere a tutti, di essere soggetto a critiche e, prima di tutto, al mio severo giudizio su me stesso.
Corro ogni volta il rischio di perdere tutto quello che ho costruito, il lavoro, le persone che dicono di volermi bene, la reputazione, la stima delle persone.
Rischio di sbagliare e di fare del male.
Eppure a che serve guadagnare il mondo intero, se poi perdo me stesso ?
E qual'è l'insieme di regole che mi può proteggere da tutto questo ?



mercoledì 23 maggio 2012

Alba

Cosa c'é di complicato ?

Perché non vieni a prenderlo quest'amore che non chiede altro che essere preso ?
Accendi una candela e soffia via il buio della notte.
Lascia all'alba lo spazio di arrivare, lasciati abbracciare nella sua luce tenue, dal calore del mattino.
Dove sei stata ? Non mi importa.
Ti aspetto al confine del giorno, dove le ombre lunghe della notte scivolano via sulle le rocce chiare, dove i sogni si sciolgono nel crepuscolo.
Mi troverai lì quando aprirai gli occhi, sarò sole e vento nelle tue braccia.

Sunrise

What's complicated ?

Why you don't come to take this love that just asks to be taken ?
Light a candle and blow away the dark of the night.
Let space to the sunrise to come, let the warm of the morning hug you in its soft light.
Where have you been ? I don't care.
I wait for you at the border of the day, where the long shadows of the night slide away on the clear rocks, where dreams melt in the twilight.
You'll find me there when you'll open your eyes, I will be sun and wind in your arms.