lunedì 17 febbraio 2014

Vento. Frizzante.

Oggi e' una giornata brillante.
Il sole mi bacia in fronte e il vento scodinzola tutto intorno, piega gli alberi, spazza i muri bianchi che scintillano piu' candidi del bucato della pubblicita' in questa luce.
In questi mesi invernali il mio fragile corpo da pianura padana si e' trovato tante volte confuso, sole troppo caldo, vento troppo freddo, polvere molesta dal Sahara.
Oggi, invece, ho il sangue frizzante. Bollicine briose di gioia mi salgono su per le vene fino al naso, senza motivo e senza scopo, credo solo desiderose di far compagnia al vento in questa danza scriteriata.
Mi chiedo quanta strada hanno fatto questi alisei prima di arrivare qui, me li immagino volare su interminabili pianure salate d'oceano.
Mi vengono in mente immagini di paesi antichi, fotogrammi di bianco e di blu, stradine di roccia a tagliare i polverosi ululati del vento.
Mi viene in mente chi, come Saviano, ha perso le ali per il coraggio della Verita'. Con il pensiero gli invio un po' di vento, che gli asciughi il rimpianto sulle guance.
Mi vengono in mente le notizie brutte dei giornali e la Luisa che non mi ha ancora fatto sistemare le porte che si aprono perche' c'e' troppo vento.
Ma ora ferma tutto! Non voglio perdere questo incanto. Ora e' tempo di danza, tempo di luce, tempo di bollicine che vogliono correre e ridere e realizzare la loro vera natura.
Senza necessita' di tante cose. Solo un poco luce e di vento.



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