venerdì 28 settembre 2012

Occhi che vedono

Qualche giorno fa sono finito in un posto tattico, sul braccio di rocce che chiude a destra la playa di fanabè. E' fuori dalle maree dei turisti, abbastanza lontano dai lampioni per avere una luce naturale e con una splendida vista sulla costa e su La Gomera.
Mentre ero lì, mi sono dimenticato per qualche minuto di quella persona che non si è comportata come avrei voluto, di quell'altra che non ha capito, mi sono dimenticato delle discussioni del lavoro, mi sono dimenticato di quell'insoddisfazione che qualche volta mi striscia tra le gambe e mi rode il culo.

Mi sono dimenticato e ho visto. Ho visto tutto.

Ho visto il cielo infuocarsi e milioni di sfumature di blu, di argento, di arancio, nelle nuvole, all'orizzonte, nell'oceano. Ho visto i gabbiani muoversi insieme verso nord, e un unico smemorato volare di fretta nella direzione contraria. Ho visto le onde del mare infrangersi sulle rocce ogni volta in maniera diversa, riempire tutti gli spazi in un delirio di spuma per poi abbandonarli qualche istante dopo. Ho visto il pescatore agitare inutilmente la sua canna. Ho sentito il calore della roccia scura dove ero sdraiato. Ho visto le stelle spuntare e correre dietro le nuvole. No, erano le nuvole che si muovevano. Ho sentito gratitudine scorrere sulla pelle in un piacevole formicolio ed ho capito, ho capito che ero parte di quella meraviglia. Non avrei voluto essere in nessun altro posto, in nessun altra situazione. Ero in pace.



Sono tornato oggi ma, non so perché, oggi non mi sono dimenticato.
Ero lì, ed il tramonto era proprio di fronte a me, ancora più prezioso dell'altra volta, ho fatto anche delle belle foto ma la mia mente era altrove. Ho fatto delle foto ma io non ho visto, sapevo che il tramonto era meraviglioso ma non potevo vederlo, mi ero perso in pensieri di irritazione e dispiacere.

Tornando indietro ho capito perché: Non avevo camminato sulla spiaggia con i piedi nell'acqua.
L'altra volta avevo fatto un bel pezzo bagnandomi i piedini prima di arrivare al mio posticino, oggi nemmeno un po'. Ho scoperto l'effetto terapeutico delle carezze dell'oceano tra le dita dei piedi. E' una meraviglia farsi massaggiare i piedi dalla sabbia e dal mare, con l'acqua che mi spazzola via i pensieri, e mi porta via.
Se lanciassi il mio sguardo dritto di fronte a me e lo lasciassi correre sulle onde, arriverei fino in America. In America!
Mi chiedo, quanta vita, quanta bellezza mi perdo ogni volta che mi lascio sommergere dai pensieri e dalle preoccupazioni ?
Per fortuna, qualche volta guardo il mare.

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